09 giugno 2022
Per i social è meglio rivolgersi a un professionista o si può fare da soli?
Il Social Media Manager risponde...
Per i social è meglio rivolgersi a un professionista o si può anche fare da soli?
(Claudia P. - Marostica)
Molto dipende dal budget a disposizione. Ma anche dal tempo.
Solitamente quel che si fa (o si dovrebbe fare) online è raccontare il proprio business. Naturale quindi che nessuno sappia farlo meglio di chi il business lo conosce bene.
Spesso però non si hanno le conoscenze di alcune dinamiche proprie dei social. Altrettanto spesso non si ha tempo da dedicare al raccontare la propria attività online. È qui che entra in campo un professionista.
Rivolgersi a una figura esperta aiuterà a sfruttare appieno le potenzialità date da ogni piattaforma social, ma metterà anche i titolari di un’attività nella condizione di rispondere a domande che altrimenti difficilmente si porrebbero.
Il professionista sa cosa chiedere perché sa cosa va raccontato, a chi e in quale modalità.
Spesso si è portati a pensare che per scrivere qualcosa sui social non sia necessaria la laurea. Vero. Ma è altrettanto vero che raccogliere informazioni sul pubblico, valutare i competitor e scegliere la comunicazione più opportuna sono attività non alla portata di tutti. E sono attività che distinguono il professionista dall’amatore o, addirittura, dai ciarlatani (che online non mancano mai).
Come in tutte le cose, la professionalità ha un costo che è dettato dalle capacità ma anche dal tempo.
La propria presenza online è un asset fondamentale cui spesso non si dà tutta l’importanza che meriterebbe. Difficilmente sarà possibile occuparsi della propria presenza online, soprattutto se gli affari vanno bene. Un professionista quindi sarebbe la scelta ottimale. Fare tutto in autonomia nei ritagli di tempo o delegare il tutto a collaboratori che si occupano anche (soprattutto) di altro, è una scelta di ripiego che difficilmente porterà a risultati tangibili.
Mai dimenticare che quella che si costruisce sui social nel tempo è “semplicemente” la propria reputazione. Insomma, una cosa seria.
Nicola Calabrò